
Ali Imsirovic, ex GPI Player of the Year e una delle figure più controverse del poker moderno, è stato espulso (nuovamente) da un torneo live giovedì scorso al Bestbet Jacksonville, in Florida.
La notizia è stata riportata da Pokernews.com, presente sul posto con alcuni inviati che hanno riferito l’accaduto.
L’evento in questione è.il Day 1A del Main Event da $1.200 della RunGood Poker Series (RGPS) e, pur senza comunicazioni ufficiali da parte degli organizzatori, tutto lascia pensare che la decisione sia collegata al passato problematico del giocatore bosniaco.
L’evento, uno dei più attesi del calendario RGPS, ha visto la partecipazione di circa 80 giocatori nel primo dei tre flight di qualificazione. Imsirovic, presente ai tavoli, ha fin da subito dato spettacolo: si è fatto subito notare per il suo stile aggressivo, tanto da arrivare al dinner break da chip leader, con tanto di bluff su tre strade con flush draw bucato mostrato all’avversario.
Al rientro dalla pausa cena però, il colpo di scena: il suo stack era stato rimosso e il suo nome scomparso dal torneo. I floorman hanno confermato la sua esclusione, ma nessuna motivazione ufficiale è stata comunicata. Tuttavia, per chi conosce il recente passato del bosniaco, non è difficile intuire le ragioni di una decisione così drastica.
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Il precedente di Houston: Champions Club chiuse la porta
Quello di Jacksonville non è un caso isolato. Nel febbraio 2025, Imsirovic era stato escluso dal Champions Club di Houston, durante il Day 1 del Main Event da $1.500 del Winter Poker Open. Anche in quel caso, nonostante non avesse commesso alcuna infrazione durante il torneo, lo staff decise di rimborsare il buy-in e chiedere al giocatore di lasciare la sala, in seguito al riconoscimento del suo nome.
“La priorità del Champions è la protezione dei nostri membri”, aveva dichiarato in quell’occasione Isaac Trumbo, presidente del club. “Se il poker vuole continuare a prosperare, la community deve poter contare sul fatto che gli operatori mettano l’integrità del gioco al di sopra di tutto, incluso il profitto.”
Un messaggio forte, che ha trovato sempre più sostenitori all’interno della comunità pokeristica.

Le accuse che hanno travolto Imsirovic
La figura di Ali Imsirovic è stata travolta da una serie di accuse molto gravi, esplose nel 2022. Tra le principali:
– uso di Real-Time Assistance (RTA), software vietati che forniscono suggerimenti strategici durante il gioco online
– multi-accounting, ovvero partecipazione a tornei online con più account
– collusione in tornei live, come segnalato pubblicamente da Alex Foxen e altri pro
Le accuse hanno portato al ban da GGPoker e a una diffusa perdita di credibilità da parte del giocatore. Nel giugno 2023, Imsirovic ha pubblicato un video di ammissione, in cui ha confermato di aver usato RTA e ha cercato di giustificare il suo comportamento con difficoltà personali. Tuttavia, il video è stato giudicato insufficiente da molti, anche perché non affrontava le accuse di collusione nei tornei dal vivo.
Nonostante tutto, ancora ai tavoli
Paradossalmente, mentre la fiducia attorno a lui crollava, Imsirovic non è sparito dalla scena, prendendo parte alle ultime due edizioni delle World Series of Poker nel 2023 e nel 2024, con due bandierine messe a referto (fonte Hendonmob)
– 18° posto nel $1.500 Shootout 2023 ($5.759)
– 14° posto nel $1.500 Closer 2024 ($26.360)
Nel novembre 2024 ha anche ottenuto il 3° posto da $16.126 in un side event del WPT bestbet Scramble, ironicamente proprio nella stessa location in cui è stato escluso la scorsa settimana.
Una reputazione difficile da ricostruire
La nuova esclusione di Imsirovic dal bestbet Jacksonville conferma una linea di tolleranza zero da parte di sempre più operatori locali. Eppure, al momento, non esiste alcuna squalifica ufficiale o bando da parte dei grandi circuiti come WSOP o WPT. Ciò lascia ogni poker room libera di decidere se accettare o meno la sua presenza.
Intanto, la community continua a interrogarsi: è possibile concedere una seconda possibilità a un giocatore accusato (e in parte colpevole) di gravi scorrettezze? Oppure, come sostengono molti, l’unica risposta coerente è l’esclusione definitiva?
Quel che è certo è che, ovunque si presenti, il nome di Ali Imsirovic continua a sollevare più dubbi che entusiasmo. E se il poker vuole davvero difendere la sua integrità, si dovrà presto decidere da che parte stare.