Giocatore di poker professionista: la via da seguire- Evbets

Giocatore di poker professionista: ecco cosa devi sapere

Stai giocando a poker da diverso tempo. Il giochino ti sta piacendo, e dopo qualche partita hai già compreso le dinamiche di base. E non solo: ti stai rendendo conto di essere un po’ più bravo dei tanti fish e giocatori occasionali che popolano i tavoli delle varie poker room online.

Se poi hai già esperienza con altri giochi di carte (per esempio, Magic), è probabile che tu abbia già quella mentalità strategica che potrai trasporre nel mondo pokeristico. Beh, in questo caso, hai un bel vantaggio rispetto agli altri.

Viste queste premesse (e viste tutte le trasmissioni live sui grandi giocatori), ti ha iniziato a frullare per la testa la fatidica domanda che, prima o poi, tutti gli amanti del Texas Hold’em si fanno.


Come diventare un giocatore di poker professionista

Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che diventare un giocatore di poker professionista non richiede un intelligenza superiore alla media. Servono comunque disciplina, capacità analitica, strategia una gestione impeccabile del bankroll, e un mindset d’acciaio. Ma soprattutto, tanti sacrifici.

Insomma, non una strada per tutti. Anzi, per pochi, visto che solo il 5% della popolazione pokerista riesce ad approdare al professionismo

Se tutto questo non ti spaventa, allora il poker può darti numerose soddisfazioni. Per chi ha un forte perché, può affrontare qualsiasi come. Ma ti serve anche un punto da cui partire. Non ti spiegheremo i trucchi per diventare un poker pro fenomenale. Ti forniremo dei punti fermi da cui partire se vuoi avere una base solida su cui costruire la tua carriera.

Dimenticati i soldi facili

Vivere di poker online non significa fare soldi facili

Se vuoi iniziare sul serio a vivere di poker, allora la prima tappa fondamentale (e la più importante) è farti un bell’esame interiore, e comprendere per quale motivo vuoi intraprendere questa carriera.

Andiamo subito dritto al punto: se hai visto Sammartino o Camosci incassare 400.000 euro dopo un torneo vinto e hai pensato “voglio farlo anch’io”, allora parti già con il piede sbagliato.

L’illusione più diffusa tra i neofiti è l’equazione “poker = soldi facili”. Ecco, abbiamo una brutta notizia da darti: è un falso slogan che devi subito cancellare dalla mente.

Questo non perché non sia più possibile vincere bei soldi. Anzi, da questo punto di vista, ancora oggi il poker offre succose opportunità. E senza essere necessariamente ai livelli di un Camosci, un Sammartino o un Kanit. Ma è difficile. Anzi, difficilissimo

Quando il poker è sbarcato in Italia nel 2008, vincere era un gioco da ragazzi. Questo per un motivo semplice: le informazioni sulla strategia erano scarsissime, e pochi detenevano queste conoscenze. Ed ecco allora che bastava un po’ di aggressività, qualche bluff piazzato nello spot giusto e una conoscenza veramente basica dei range, e ti potevi portare a casa un pacco di soldi (c’è chi si è fatto 100k in soli tre mesi giocando cash game).

Purtroppo, oggi le cose sono drasticamente cambiate. Il web pullula di siti, blog, riviste, forum, scuole di poker online, e chi più più ne metta. Ciò ha reso il giocatore medio più ostico rispetto al passato, rendendo il field tosto anche a livelli medio-bassi.

Ecco perché, se vuoi scalare i livelli, dovrai fin da subito impegnarti al massimo e sputare sangue. E cercare sempre di essere un passo avanti, anzi due, ai tuoi avversari. Sai cosa disse Doyle Brunson, uno dei più grandi giocatori poker americani? “Il poker è il modo più difficile di fare una vita facile”. Nonostante risalga agli anni Settanta, questa frase è ancor più valida oggi.

Quindi, il caposaldo per ipotizzare una carriera in questo settore è di porti aspettative realistiche, sapendo che se vorrai avere successo dovrai sudare sette camicie.

Studia di più e gioca di meno

A inizio carriera un giocatore di poker professionista deve dedicare più tempo allo studio che al gioco

Giocare a poker è divertente, emozionante (e anche tiltante). E quando shippi un torneo, anche quelli con buy-in da parrocchia, la soddisfazione di esserti lasciato un gran numero di avversati dietro è impagabile. È come aver scalato l’Everest.


Tuttavia, se vuoi iniziare a fare sul serio con il poker, soprattutto perché giocare ti piace, all’inizio dovrai fare un deciso cambio di rotta: studiare di più e giocare di meno.

Hai mai sentito parlare della legge di Pareto? Si tratta di un famoso economista italiano, che teorizzò la legge dell’80/20. In pratica, diceva che il 20% della popolazione possiede l’80% della ricchezza. Questo concetto è stato applicato in numerosi ambiti (business, ricerca statistica, cc).


Ecco, in ambito pokeristico può essere tradotto in questo modo: l’80% del tempo deve essere applicato allo studio, il 20% al gioco. Questa strategia, oltre a essere sensata, è anche quella più corretta a livello logico.

Tutti all’inizio partono dai microlimiti. E tutti sanno che, a questi livelli, le potenziali vincite sono irrisorie, che non spostano nulla a livello di carriera. E allora fatti questa domanda:

vale la pena trascorrere 6-7-8 ore ai tavoli per guadagnare sui 50-60 euro al mese?

Meglio invece dedicare maggior tempo allo studio. Così puoi migliorare il tuo gioco in modo netto e rapido, e applicare quanto impari ai tavoli. Certo, studiare è faticoso. E anche noioso. Ma dopo ti divertirai di più, quando crusherai i micro, e  iniziare la scalata verso i livelli più avanzati (con maggior profit).

Quando le tue skills saranno migliorate grazie allo studio, allora potrai aumentare le tue ore di gioco. Tieni presente che dovrai sempre riservare del tempo allo studio, in modo da mantenerti allenato.

Infine, fai una cosa che la maggioranza dei giocatori non fa: leggi libri sul poker. Certo, ci sono tante informazioni sul web, ma molti grandi giocatori (Harrington, Negreanu) hanno pubblicato libri dove hanno svelato i propri thinking-process su molte mani giocate. E queste cose, sul web, non si trovano. Questo ti aiuterà a cambiare mindset, e ad affrontare i tavoli con uno sguardo strategico e approfondito, fornendoti una edge enorme sugli avversari.

Il poker deve essere il tuo main business

Vivere di poker vuol dire trascorrere numerose ore davanti al monitor

Se vuoi essere iniziare a vivere con il poker, allora lo devi prendere come un vero e proprio lavoro. E quindi ti ci devi dedicare al 100%.

Sai cosa significa?

Che dovrai stare molte ore davanti al computer, con almeno dieci tavoli aperti. E spesso fino a tarda notte. Questo vuol dire rinunciare a cene con gli amici o con il/la partner, gite, tempo trascorso in famiglia.

Se poi alle sessioni unisci anche il gioco live, dovrai assentarti da casa per alcuni periodi per andare a disputare i grandi eventi che si tengono nei casinò del mondo. Un’esperienza affascinante, ma che ti porterà per forza di cose lontano dai tuoi affetti per alcuni periodi di tempo.

Insomma, hai capito bene: Il poker può darti molto, ma anche toglierti molto.  Per questo domandati cosa sei disposto a sacrificare.

Giocatore a poker da professionista non è una passeggiata di salute. È un lavoro. Un duro lavoro. Parola di Stu Hungar, mostro sacro del poker.

Scegli una specialità

Un giocatore di poker professionale dovrebbe concentrarsi su MTT, cash game o Spin e Go

Alcune persone amano la musica, e desiderano diventare musicisti. Bene, una volta appurato questo, devono capire quale sia lo strumento musicale più adatto per loro.

Lo stesso discorso vale per il poker.

Vuoi giocare cash game? Ti piacciono gli MTT perché vai pazzo per le taglie? O vuoi grindare gli Spin e Go perché ami le strutture hyper-turbo e sogni di beccare quel moltiplicatore che ti cambia la vita?

Qualsiasi scelta farai, va benissimo. Dopo di che, concentrati solo alla variante del poker che hai scelto. Nonostante si tratti sempre dello stesso gioco, cash-game, MTT e Spin e Go richiedono approcci, strategie e modi di giocare totalmente differenti l’uno dall’altra. E per padroneggiare una di queste specialità, è necessario tempo, studio e sudore.

È chiaro quindi che, saltando di palo in frasca, non potrai dare il meglio in nessuna delle discipline sopracitate. E i risultati saranno deludenti.

Questo non vuol dire che, se scegli di essere un professionista del cash, non potrai cimentarti mai in MTT o Spin. Se un giorno ti stancherai di una disciplina, potrai passare a studiarne un’altra. Molti giocatori lo hanno fatto. L’importante che, quando scegli, ti focalizzi solo su quella.

Trova un coach

Come è già detto, oggi sul web è pieno di informazioni sul mondo del poker. Molti blog e siti di professionisti offrono contenuti e suggerimenti molto utili per migliorare il proprio gioco.

Tuttavia, negli sport (e il poker è uno sport, non un gioco d’azzardo!) nessun atleta, per quanto dotato, è riuscito a spiccare il salto senza la guida di un allenatore.


Ecco, lo stesso discorso vale in questo ambito: se vuoi eccellere, non puoi farcela senza l’aiuto di un coach di poker.

Il coach ti aiuta a individuare tutti quei leak strutturali che impediscono al tuo gioco di fare quel salto di qualità necessario a salire di livello. È molto difficile individuarli da soli, perché noi, con noi stessi, non siamo mai obiettivi.

Quando poi si parla di un gioco ad alta varianza, dove un momento di buona run può farci credere di essere diventati dei campioni, allora il rischio di illudersi è alto. Se il tuo gioco non è buono, nel lungo termine la matematica ti mette di fronte alla realtà.

Un coach ti offre una visione neutra e distaccata della strategia che adotti ai tavoli. Solo così puoi togliere tutti quei calcinacci che impediscono di esprimere il tuo A-game. Inoltre, un allenatore può esserti di supporto nei momenti difficili, fornendoti quella disciplina necessaria per gestire e superare i momenti di varianza negativa.


Quindi, rinuncia a qualche buy-in e investilo in lezioni personalizzate di poker. Il tuo gioco (e i tuoi guadagni) ne beneficeranno.

Quanto guadagna un giocatore di poker professionista?

Il guadagno di un giocatore professionista dipende dal suo livello di abilità, dai livelli giocati e dal numero di ore dedicate al gioco. In generale, un poker pro di high stakes può arrivare anche a guadagnare una media di 100.000 euro l’anno.


Inoltre, ci sono ulteriori metodi per far aumentare i propri introiti:

  • Rakeback: può essere vantaggioso giocare su poker room che offrono la rakeback, la quota di rake che viene restituita ai giocatori che frequentano una determinata room.
  • Streaming: al giorno d’oggi molto player effettuano lo stream live delle proprie sessioni. I followers possono abbonarsi ai canali pagando una quota mensile, facendo aumentare gli introiti del player.
  • Coaching: molti professionisti offrono anche servizi di coaching, aiutando i giocatori meno esperti a migliorare il proprio gioco. Gli introiti vanno da 30 euro l’ora fino a 100-150 euro l’ora.
  • Sponsorizzazioni: alcuni giocatori molto talentuosi possono essere sponsorizzati dalle room, andando così a giocare i tornei live rappresentando un determinato brand.

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