
L’adagio popolare vuole che chi ben cominci sia già a metà dell’opera. Che poi nel poker parlare di traguardi e obiettivi monetari sia assolutamente relativo lo abbiamo imparato, ma vi sfidiamo a trovare qualcuno, tra i vostri amici o conoscenti, che sia partito meglio di lui.
Tre Main Event dal buy-in compreso tra 500 e 1000 euro, con field di migliaia e migliaia di persone e altrettante bandierine. Due delle quali però, corrispondenti a un terzo e a un sesto posto per un totale di circa 100mila dollari incassati nel giro di 4 mesi.
The quiet one
Samuel Todisco, trentenne della provincia di Bari, comincia a farsi notare nonostante il carattere riservato. Mettersi in mostra in alcuni tra i palcoscenici più prestigiosi d’Europa al primo tentativo, mantenendo la lucidità anche sotto pressione o sotto i riflettori (come al tavolo televisivo) per giorni e giorni non è da tutti. Non è arrivato l’acuto ma due tavoli finali su tre sono tanta roba.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Samuel a margine dell’ultima fatica, il sesto posto al Main WSOPC che, per un certo senso, grida vendetta visto che partiva con il secondo stack in gioco:
“Qualche rimpianto c’è, è stato un torneo lungo che mi ha messo davvero alla prova fisicamente e ho commesso degli errori che con più lucidità non avrei mai fatto. La mia 3-bet shove da BTN con 10-10 contro l’open UTG di A-K? Avrei dovuto flattare, a posteriori riconosco l’errore ma in game avevo anche una lettura sul mio avversario…
Quando aveva top range, usava sempre il time bank, cosa che in quel caso non aveva fatto. Inoltre, avevo notato che in precedenza aveva aperto mani come K-Qs e A-Jo, perciò l’ho messo all-in credendo molto spesso di trovare un fold.

Dall’online al live
Al netto delle scelte prese al tavolo negli spot chiave, Samuel ha dimostrato ampiamente di avere un’ottimo spirito d’adattamento al poker live, dato che la sua esperienza come giocatore deriva quasi esclusivamente dall’online:
“Sono nato come giocatore di Sit & Go da 27 giocatori, pian piano mi sono spostato sui tornei ma ho sempre giocato in bankroll, facendo le cose per bene. E poi ho sempre lavorato, prima in campagna, poi come cameriere, e anche questo mi ha consentito di crescere.
Dal periodo ella pandemia in poi però, ho giocato solo a poker. Ed è lì che mi sono reso conto di come mescolare i soldi del poker con quelli della vita quotidiana non mi avrebbe mai permesso di fare un vero level up. Restavo bloccato sullo stesso ABI, senza mai andare oltre.
Come ho trovato staking? Ho scritto su instagram ad alcune persone che sapevo potessero essere interessate e con Davide (Suriano ndr.) ci siamo trovati subito e abbiamo cominciato un bel percorso assieme, senza contare che abita a venti minuti da casa mia.”

La mano de Dios
Chi dice che nel poker il talento non esista, specie nell’era dei solver, si sbaglia. Qualcuno, per indole, attitudine, capacità logiche ed emotive, riesce meglio di altri ad avere un certo feeling al tavolo e Samuel è uno di quelli. Ne abbiamo avuto la prova in queste ultime trasferte e ce lo ha raccontato lui stesso, parlando del primo live giocato, il Battle of Malta:
“Devo essere sincero: sin dal primo momento ho avuto la sensazione che nessuno potesse mettermi in difficoltà. Sono una persona umile e non lo direi se non lo avessi provato, ma è andata proprio così.
In questi tre live mi è capitato di piazzare bluff importanti almeno una ventina di volte, e solo in un’occasione un avversario ha avuto una buona lettura ed ha chiamato. Ho mantenuto la calma anche sotto pressione, riuscendo persino a dare dei fake tell agli altri giocatori.
Per quel che riguarda il mio percorso come giocatore continuo a studiare la GTO, ma nei tornei con il field medio che affronto, non serve dal lato pratico. E’ bene conoscere la teoria ma ci sono tanti aggiustamenti da fare quando si è al tavolo e questa è una delle prime lezioni che ho imparato.“
Vegas, babe!
Tra le tappe imminenti Samuel ha già messo la spunta su Sin City, per un bel mese di grinding live a caccia di qualche bel risultato visto che, WSOP a parte, in quel periodo dell’anno ci sono tornei un po’ dappertutto:
“Dovrei andare assieme a Davide per tutto il mese di giugno, ci sono tornei ogni giorno, sarà un’esperienza fantastica. Nel frattempo, continuerò a studiare e migliorarmi, ci rivedremo sicuramente al prossimo Pirates’ Poker Treasure!”