Giornata storica per il mondo del poker? E’ questa la prima domanda da porsi dopo aver letto il comunicato della World Poker Federation che ha annunciato come il nostro amato giochino sia stato riconosciuto e legittimato per la prima volta in maniera ufficiale come mental game.
In italiano diremmo semplicemente gioco di abilità, ed è quello che proviamo a comunicare da anni. In alcune nazioni, ben più avanti di noi, sono già stati fatti grandi passi in questa direzione, ma l’annuncio della IMSA (International Mind Sports Association) potrebbe davvero essere il primo con un’eco globale.
Usiamo ancora il condizionale per un paio di motivi: il primo riguarda il fatto che non sono ancora chiare le eventuali evoluzioni di questo riconoscimento, in secondo luogo poiché gli addetti ai lavori in questa settore sanno perfettamente che sedersi al tavolo verde non equivale a sfregare vorticosamente un
cartoncino con su scritto “gratta e vinci”.
Il presidente della World Poker Federation, Igor Trafane (al centro in giacca nera e camicia bianca), ha dichiarato che:
“Con una solida rete di federazioni in oltre 49 paesi, abbiamo raggiunto oggi qualcosa che è sia senza precedenti che definitivo. La decisione dell’IMSA rappresenta la dedizione di migliaia di persone che considerano il poker una vera professione e disciplina intellettuale. La nostra missione ora è quella di costruire le fondamenta che ogni sport importante ha già: regolamenti standardizzati, percorsi professionali, protezioni per i giocatori e competizioni internazionali”.